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I timbri ci accompagnano da molto più tempo di quel che pensiamo

La storia del timbro è vecchia di circa 10.000 anni. Le prime tracce sono state ritrovate in alcuni scavi archeologici di civiltà mesopotamiche che realizzavano timbri utilizzando ossa, argilla, legno e rame, materiali che venivano poi incisi a mano per mezzo di arnesi arcaici.
 
Il precursore del timbro è il sigillo, il quale veniva utilizzato nel Medioevo principalmente da nobili e religiosi per suggellare tramite timbro sigillo o anello sigillo. In seguito all’intensificazione del traffico di merci nel Medioevo e al boom economico durante l’epoca rinascimentale - fenomeni che implementarono lo scambio di beni e documenti autenticati - il timbro assunse un significato sempre maggiore.

I primi timbri comparvero in Europa già nel XV secolo. Si trattava di timbri provenienti da Venezia e che venivano utilizzati nel settore delle poste. A partire dal XVII secolo, i timbri postali iniziarono ad essere utilizzati su tutto il territorio. In tale epoca nacquero anche i cosiddetti timbri “pagato”. Anche questi venivano utilizzati nel settore delle poste, ad esempio per convalidare il pagamento della tassa postale.
Nonostante la moderna tecnologia e l’innovazione, il timbro rimane ancora oggi l’elemento che certifica l’autenticità di un documento. La sua utilità vale per una semplice fattura, un contratto tra Stati, la cartellinatura di documenti o un passaporto. Per questo, ancora oggi il timbro rimane uno strumento insostituibile.
 
 
 
21.02.2017
Maddalena Aliprandi
 
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